Mi sembra che il problema del “non si può più dire niente!” non sia un vero problema.
O che, perlomeno, esistano già diverse e valide soluzioni.
Per esempio, IKEA ha trovato nell’asterisco il suo modo di circumnavigare il maschile sovraesteso nel form per le candidature di lavoro.
Apple riesce ad adattare i suoi testi in base alla forma preferita dall’utente.
La differenza tra “Benvenuto” e “Ti diamo il benvenuto” è maggiore di 9 lettere.
E che dire di LinkedIn, che non solo si preoccupa dei pronomi, ma anche delle pronunce dei nomi?
Peccato che, per ogni innovazione proposta, ci sia un’accusa come risposta.
“Volete distorcere la lingua italiana!”
dicono.
(Non è proprio vero, di solito usano “stuprare la lingua” più che “distorcere”, senza rendersi conto del fatto che sarebbe molto più interessante avviare una conversazione sul perché usiamo quel verbo - la lingua come una terra di conquista, come la donna che in guerra viene violata per affermarne la proprietà, ma qui rischiamo di allungarci troppo e chissà com’è che si finisce sempre sulla violenza di genere.)
Ho una brutta notizia per chi vorrebbe la nostra come una lingua piatta, granitica, immodificabile:
stiamo “distorcendo” tutte le lingue.
E cioè, le stiamo usando, adattando alle nuove esigenze della società che evolve naturalmente.
Sta cambiando l’uso del francese, come testimonia quest’affissione per lanciare il Museo di Arte Contemporanea “per tutte le Marsigliesi e i Marsigliesi” - non solo si usa la doppia forma, ma quella femminile addirittura viene anteposta a quella maschile.
Sta cambiando l’uso dell’inglese, quella che è ritenuta una delle lingue più neutre (non è proprio così, ndr) dato che non richiede concordanza di genere per gli aggettivi e gran parte dei sostantivi. Intanto, però:
Si cambia e certo che puoi decidere di non adeguarti, ma potrebbe arrivare un momento in cui questa ritrosia verrà scambiata per anacronismo.
È un po’ come se io scrivessi la suddetta “lettera di notizie” con la vulgata usata in illo tempore.
Potrei farlo eh, solo che preferirei che le persone mi comprendessero. Quelle della mia stessa epoca, intendo.
Hai altri esempi pratici di cambiamenti linguistici?
Le segnalazioni di questa settimana:
“La Dichiarazione d’Indipendenza è stata scritta da uomini in parrucca, tacchi e collant.”
Drag Race di RuPaul.
Scacco matto.
22 mila audiolibri: tanto vasta è la biblioteca vocale messa a disposizione dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sulla skill di Alexa “Libro in voce”.
L’uomo griglia, la donna sta ai fornelli: come abbiamo imparato ad associare compiti specifici in cucina in base al genere, in quest’articolo di Fem.
Lo spot del Ministero della Parità spagnolo, scoperto grazie ad Alice Orrù, che intreccia tutto ciò che forma l’identità culturale di cittadine e cittadini, dalla tortilla ai servizi gratuiti messi a disposizione per prevenire o contrastare la violenza.
Il 20 luglio iniziano i Mondiali di Calcio. Perché non ne hai sentito parlare così tanto? Perché si tratta di quelli femminili.
Lo spot di ITV si distingue dagli altri, puntando più sull’orgoglio per le Leonesse che sulla questione di genere.
Il 18 luglio al Rob De Matt di Milano si terrà La Premia Isa, il riconoscimento dedicato alle professioniste della comunicazione in ricordo dell’art director Isabella Bernardi.
Nel dare la notizia della sua dipartita nel 2021, i giornali hanno ricordato Bernardi perlopiù per il suo ruolo in “Un sacco bello”, ma lei è stata una grande pubblicitaria - oltre che la causa per cui da ragazza sognavo di entrare in pubblicità. Suo, infatti, è quel capolavoro dello spot Telecom sul potere dei mezzi di comunicazione.
Ho avuto l’onore di conoscere Isabella per lavoro, e ora ho l’onore di partecipare alla giuria che assegnerà La Premia.
La celebrazione è aperta al pubblico,
ci becchiamo al Rob de Matt?
Flavia
Grazie!! Molto utile. MIi aiuterà per far tacere chi mi dice che mi chiamerà architetta solo quando lo chiameranno geometro.
Siamo ancora messi così. ;)
Direi che la scelta per nuovo vocabolario Treccani di non privilegiare la declinazione al maschile anche a scapito del neutrale ordine alfabetico è già qualcosa. https://www.ilpost.it/2022/09/12/dizionario-treccani-maschile-femminile/