Non c’era una volta una principessa
che potesse raccontare la sua storia
e il motivo è che non aveva una voce.
A volte letteralmente – come nel caso della Sirenetta
la maggior parte delle volte, metaforicamente – chi si ricorda una battuta di Biancaneve?
Non c’era una volta una principessa
che agisse veramente nella sua storia,
tanto che la narrazione continuava a funzionare benissimo pur mettendo i verbi che la riguardavano in forma passiva: era odiata, era amata, era inseguita, era stata trovata.
Non c’era una volta una principessa
che potesse negare un bacio a un principe
pur da svenuta – ma diciamocelo, anche lei, accettare una mela da una sconosciuta, un po’ te la vai a cercare…
In compenso
C’era una volta una principessa che, caduta in un sonno profondo,
venne presa da un re che la fece sua e la mise incinta.
La donna si svegliò solo perché i figli, che non sapeva di aver partorito, succhiandole il dito in cerca di latte la liberarono dalla spina avvelenata.
È la storia di quella che oggi chiamiamo “La Bella Addormentata nel Bosco”, scritta da Giambattista Basile nel suo “Lo cunto de li cunti” del 1634.
Oggi, con gli occhiali del tempo, vediamo chiara e nitida la problematicità di queste narrazioni, eppure continuiamo a considerare “lieto fine” un principe che bacia una donna inerme.
Prima che parta la solita invocazione alla “cancel culture”,
ricordiamoci un piccolo particolare: i testi arrivati a noi raramente sono nella loro versione originale.
Le favole poi, vorrei proprio vedere chi le leggerebbe ai piccoli così com’erano una volta.
Perché dovrebbe dir loro che le sorellastre di Cenerentola si amputarono dita e calcagni dei piedi pur di entrare nella famosa scarpetta;
che Biancaneve non è stata svegliata dal bacio del principe, ma da un calcio di uno dei servi del castello, stufo di prendersi cura della bara e del suo contenuto;
che il re che mise incinta Talia, ovvero la Bella Addormentata nel Bosco, aveva una moglie che desiderava cenare con i figli nati fuori dal matrimonio. Solo che li avrebbe graditi come portata principale.
Certo che i libri sono figli del loro tempo,
ma certi di loro non sono più adatti al tempo dei nostri figli.
Perlomeno, non nella forma in cui sono stati scritti.
Tutto quello che ho scritto sopra attinge a piene mani da “Principesse”, libro di Giusi Marchetta che ho scoperto durante la presentazione a BookPride.
L’autrice mi ha fatto riflettere anche su una fatidica domanda:
“Il principe era così innamorato che nemmeno sapeva riconoscere Cenerentola dalla faccia. Ma dove la stava guardando?”
Ancora un paio di citazioni che mi sono appuntata durante BookPride:
“Il male gaze non è necessariamente lo sguardo maschile sulla donna, è uno sguardo oggettivante, cioè uno sguardo che de-agentivizza. È un tipo di regia che sottrae agentività e soggettività. Vi faccio un esempio di un film che non ha per protagonista una donna, ma un uomo con un corpo infinifat: “The Whale”. Si tratta di male gaze, perché non ha un uomo al centro, ma un corpo grasso, un corpo vulnerabile. Questo ci fa riflettere: perché il corpo femminile è oggettivato? Perché è un corpo vulnerabile”.
Marina Pierri, narratologa, Direttrice Artistica del Festival delle Serie TV e scrittrice.
“Devo ricordare che la prima eroina nei fumetti era la Ragazza Invisibile, cioè una donna che scompariva?”
Sara Fabbri, art director di Linus, fumettista, illustratrice e attivista di “Moleste”, il collettivo per la parità di genere nel fumetto.
Al momento in cui sto scrivendo questa newsletter non mi è ancora dato sapere chi vincerà gli Oscar.
“Bisogna cambiare il nome a questa statuetta, perché Oscar? Chiamiamolo con un nome di donna, chiamiamolo Anna“.
Lina Wertmüller, dopo aver ricevuto il premio alla carriera.
Al contrario, sono già noti i vincitori dei Razzie Awards, i premi al cinema peggiore.
E la nomea di peggior attrice quest’anno è toccata a… I Razzie Awards stessi, per aver inserito tra le nomination Ryan Kiera Armstrong, la protagonista di Firestarter di soli 11 anni.
A seguito anche delle polemiche scaturite, l’organizzazione ha deciso di introdurre nel regolamento una tutela per i minori e porgere così le sue scuse:
“A volte, si fanno le cose senza pensare. Poi si viene richiamati. E poi capisci. Ecco perché i Razzie sono stati creati, innanzitutto.
La recente valida critica alla scelta di candidare l’undicenne Armstrong a uno dei nostri premi ci ha fatto riflettere su quanto siamo stati insensibili in questo caso. Di conseguenza, abbiamo rimosso il nome di Armstrong dalla votazione finale che i membri proporranno il mese prossimo. Crediamo anche che a Ms. Armstrong siano dovute delle scuse pubbliche, e vogliamo dire che ci dispiace per qualsiasi ferita abbia sofferto a causa delle nostre scelte.
Avendo imparato la lezione, vorremmo anche annunciare che, da questo momento in avanti, stiamo adottando una linea guida di voto che impedisce a qualsiasi performer o regista sotto i 18 anni di essere preso in considerazione per i nostri premi.
Non abbiamo mai voluto distruggere la carriera di nessuno. È per questo che il nostro Redeemer Award è stato creato. Tutti commettiamo errori, molto di noi inclusi. Poiché il nostro motto è “Prendetevi le vostre responsabilità”, ci rendiamo conto che anche noi dobbiamo essere all’altezza.
Sinceramente,
John Wilson, I Razzie Awards”
Allora esistono dei principi che sanno porgere delle scuse.
E vissero tutti felici e contenti.
Che bella newsletter.
Mi è piaciuto moltissimo puntualizzare che il 'male gaze' non è solo degli uomini verso le donne ma di tutti verso i corpi deboli.
Da adolescente bullizzato (ma tanto tempo fa, quando la soluzione era: arrangiati) l'ho combattutto molto... e tristemente devo ammettere che ci casco anch'io di tanto in tanto.
E poi l'esempio della donna invisibile, bellissimo. È il personaggio più forte e potente dei 4 e per moltissimi anni tenuto in disparte... e il primo che se ne rende conto è il loro arcinemico il Dottor Destino.
Quasi sempre le donne con superpoteri sono più potenti degli uomini, sembra quasi una sorta di subconscia presa di coscienza. :-)
Una delle mie newsletter preferite, brillante, intelligente, brevi. Ti adoro <3