Arriva ciclicamente la domanda:
“Come trovi le campagne che metti nella newsletter?”.
“Culo” rispondo di getto, ma la verità risiede più dalle parti delle persone che seguo sui social e di quelle che ho la fortuna di avere come amiche.
Tra queste c’è Alessia Camera che, a Londra per tenere un evento di SMAU, ha visto in metropolitana la pubblicità con cui Roam annuncia i primi preservativi in 4 colorazioni che possono meglio adattarsi alle diverse pelli.
Roam ha approfittato di un vuoto di offerta in un mercato che ha prodotto i condom verdi fosforescenti prima che marroni.
Certo, confesso che anch’io mi sono posta la domanda che probabilmente ti stai facendo:
“Ma il latex non è trasparente?”
ma ho scoperto che la risposta è: nì.
ATTENZIONE: l’immagine che segue potrebbe causare imbarazzo, soprattutto se stai leggendo la newsletter in uno spazio pubblico. Scrollare con cura.
Ci sono poi due questioni da considerare:
in un post Instagram il brand riporta che il 38% degli uomini sarebbe più disposto a usare un preservativo se questo fosse dello stesso colore della propria pelle;
l’idea risveglia la nostra attenzione perché la verità è che non abbiamo l’abitudine di vedere rappresentati corpi che non siano bianchi nelle pubblicità di oggetti di uso comune. Ricordi quando ancora pensavamo che esistesse un “color carne”?
Insomma, oggi ho scoperto che i profilattici possono non solo proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili, ma anche dagli stereotipi socialmente trasmessi.
Intanto, Durex annuncia un nuovo servizio online “su misura” in seguito alla scoperta che il 92% dei britannici sbaglia la taglia del contraccettivo pur di evitare l’imbarazzo di acquistarne una più piccola, anche se si adatta meglio al pene.
Quanta fragilità signora mia, quanta.
Le segnalazioni di questa settimana:
Non sono esattamente nel target del podcast “Cazzi nostri – cose da maschi”, condotto da Diego Passoni insieme all’urologo Nicola Macchione, ma per fortuna non si ascolta con l’organo riproduttivo. Lo consiglio perché, oltre a essere ben fatto, è anche necessario dal momento che, come dicono nell’intro:
“L’identità dei maschi, da sempre, è costruita sul mito del pistolero solitario. Quando incontra un altro maschio lo sfida con lo sguardo, sfodera la pistola e spara. E chi ce l’ha più grossa, o spara meglio, sarà rispettato.
Questo lascia ogni maschio solo con la scoperta della propria sessualità.
Secondo le linee guida di andrologia e urologia, un uomo dovrebbe farsi controllare da uno specialista dopo i 40 anni. Solo 2 uomini su 10 seguono questo suggerimento.”
Se le competenze si potessero rubare, io m’impossesserei dell'oratoria di Michela Murgia, che riesce nel miracolo di trasformare le domande di Aldo Cazzullo in una delle interviste più illuminanti che abbia mai letto. Apprendendo della sua malattia ho pianto, ma leggendo tutto il resto non ho potuto fare a meno di ridere. In particolare quando commenta la scena di sesso presente nel suo libro “Tre ciotole”:
«L’ho fatta leggere a Missiroli, Desiati, Saviano. Abbiamo sorriso, l’hanno trovata molto eccitante; ma nessuno si è accorto che lei non viene. Gliel’ho detto: neanche per iscritto vi accorgete che una finge... Vuol dire che funziona».
La serie “The Marvelous Mrs Maisel” è incentrata su una moglie-mamma degli anni ’60 che scopre di avere talento per la stand up comedy. Se ancora oggi c’è chi pensa che le donne non sappiano far ridere, figurati com’era allora la vita di una comica (infatti alcune professioniste dell’epoca dovevano indossare un costume e imbruttirsi per risultare più credibili). L’ultima stagione, in cui Midge entra nel gruppo degli autori di un programma TV, è probabilmente la meglio scritta di tutte.
Pasquale Barbella, uno dei più grandi pubblicitari, ricorda qui la sua prima capa, quando ha iniziato come assistente copywriter:
“Era appena rientrata da un colloquio con Vernice, il direttore creativo massimo. Era andata a chiedergli un consistente aumento di stipendio, citando per nome e cognome diversi colleghi che a parità di mansioni e competenze guadagnavano parecchio più di lei.
«Ma quelli sono uomini!», aveva incautamente replicato il superiore.
Grazia riferì la sciagurata battuta scagliando la borsetta sul pavimento. Subito dopo sollevò di scatto, con entrambe le mani, la gonna del tailleur, fino a scoprirsi gli inguini, e tradusse anche verbalmente il furore in oscenità, gridando:
«Capito? Solo perché non ho un cazzo tra le gambe!»”
A tema inclusione, segnalo che:
Canal+ ha sviluppato un font che rende i sottotitoli leggibili anche dalle persone dislessiche.
Il Museo di Storia Naturale di Milano ha introdotto un nuovo metodo per permettere alle persone con disabilità visiva di fruire delle opere d’arte.
(Questa scoperta la devo a Elisabetta Ruffolo)
La compagnia di noleggio auto Localiza ha constatato che in Brasile ci sono oltre 74 milioni di patenti, ma solo due appartengono a una persona con la sindrome di Down. Per questo ha lanciato una scuola guida apposita.
“Daniela, coordinatore della sicurezza” e “Giovanna, direttore dei lavori”.
Inizio a pensare che i testi dell’affissione di Autostrade per l’Italia siano stati scritti da Ambra Angiolini.
Ne abbiamo di strada da fare, per l’uso corretto dell’italiano.
Ci vediamo al prossimo incrocio,
Flavia
Super puntata! Mi è piaciuta molto la notizia sui sottotitoli accessibili anche alle persone dislessiche. La dimostrazione che l'intersezionalità vince, sempre! Grazie <3
quanto mi ti gustoH 🥰