Come dicevo nella scorsa newsletter, in una città tutto comunica.
Parlano i cartelli d’ingresso.
I muri.
Le feste ufficiali.
Persino i cestini.
Quest’estate la Spagna ha registrato una concentrazione impressionante di femminicidi nell’arco di pochi giorni. Il Primo Ministro Pedro Sanchez ha invitato tutte le forze politiche a unirsi e “rinnovare il patto di Stato contro la violenza di genere”. Il messaggio è arrivato forte e chiaro persino a me, turista mordi-e-fuggi, passando da una città a un paesino dell’Andalusia.
Mi piacerebbe che il nostro Paese riuscisse a prendere esempio, ma il nostro senso della cultura nelle questioni di genere si è perso in una Boccia d’acqua.
Altre riflessioni di natura linguistica emerse dal viaggio:
L’arroba, la chiocciola usata per evitare il maschile sovraesteso, mi è sembrata abbastanza d’uso comune sia in ambito pubblico che privato. Nell’ordine: il menù di un ristorante, l’insegna di una mostra e il messaggio del vicinato affisso alla porta di una casa.
“Pedro I, detto “Il crudele” dai suoi detrattori, “Il giustiziero” dai suoi sostenitori”. E questa targa entra diretta nelle formazioni che farò per mostrare come la lingua plasma il nostro immaginario.
Tutto lo sport che non faccio nella vita, lo metto qui:
Non scivolare nella doccia. Salire un palazzo dotato solo di scale. Prelevare dal bancomat senza l’uso delle mani. Nello spot di Ottobock, azienda di tecnologia ortopedica, atlete e atleti delle Paralimpiadi ci raccontano le “discipline non ufficiali” che affrontano ogni giorno le persone con disabilità.
La campagna è stata declinata anche in guerrilla e affissioni nella città di Parigi. Sul sito è possibile leggere il manifesto e tanti altri esempi di “discipline non ufficiali”.
Scadere nella stereotipizzazione è molto facile quando si deve rappresentare genericamente un corpo umano - pensate all’uomo in pantaloni e alla donna in gonna delle insegne dei bagni. Per i pittogrammi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Parigi si è preferito mostrare attrezzi e strumenti. Grazie a Ilaria Piva per la segnalazione di questo articolo.
“Se potessi avere un appuntamento con una persona al mondo, chi sarebbe?”. “Cosa pensi del dibattito attorno alla tua acconciatura?”. “Puoi parlarci del tuo outfit?”. Hanno provato a fare agli sportivi le stesse domande che la stampa fa alle sportive (grazie a Marta Grace per la segnalazione).
Ai Mondiali di Calcio Femminile under 20, in corso in Colombia, la FIFA ha introdotto un nuovo protocollo antirazzismo: l’atleta può segnalare a chi arbitra di aver subito un abuso razzista attraverso il gesto delle braccia incrociate.
La procedura prevede che la partita venga interrotta, che le squadre e la terna arbitrale escano dal campo e, nel caso in cui il problema persista, si annulli l’incontro.
Altre segnalazioni:
“Oggi vorrei raccontarvi la mia esperienza nel villaggio turistico dove sono appena stata in vacanza, dove credo sia stata fatta una scelta coraggiosa e decisamente fuori dal coro (…). Durante la settimana, gli spettacoli serali sono stati generalmente leggeri, con balli, canti e giochi. Tuttavia, non sono mancate occasioni per affrontare temi spinosi come la sensibilità verso il diverso, la parità salariale, la violenza domestica, e molto altro. Questi argomenti venivano toccati con discrezione, come piccole riflessioni inserite qua e là.”
Quanto è importante il “secondo lavoro” che sta facendo questo villaggio turistico, scoperto grazie a Giuditta Pasotto.
Molte città dell’Ucraina dovranno essere ricostruite, per ragioni tristemente note. Una campagna della ONG Dostupno.UA ci ricorda che possiamo fare di meglio che riportarle allo stato originale: possiamo renderle più accessibili, dato che sono abitate anche da persone con disabilità.
Basta buchi nel CV dovuti alla maternità: prendiamo spunto da questa segnalazione di Benedetta Merlo.
Mi fermo qui.
L’11 settembre modero una diretta Instagram sulla pagina di Fondazione Libellula su empowerment e discriminazioni, il 12 sarò in diretta sulla pagina LinkedIn di EBMc per parlare della cura delle parole.
Purtroppo invece non sarò a Flush, il festival dell’editoria femminista che si terrà a Bologna tra il 13 e il 15 settembre.
Se potete, andateci voi per me.
Grazie per questo viaggio!
Sempre più entusiasmante leggere i cartelli dentro Sarò Brevi.
Sull'identità visiva usata a Parigi 2024 segnalo anche il bel pezzo della verbal designer Chiara Gandolfi 👉 https://www.balenalab.com/identita-dei-giochi-olimpici-parigi-2024/.