Quando parliamo delle varie forme di violenza, abbiamo un problema: la terminologia in inglese.
Non tanto perché non conosciamo la lingua, ma soprattutto perché, mi sembra di capire dalle obiezioni di alcune persone adulte, l’esistenza di così tanti termini stranieri fa pensare che siano fenomeni nuovi e lontani dal nostro quotidiano.
Love bombing, sextortion, gaslighting…
Non lo nego, non sono di facile comprensione, ma se in italiano non si sta dando un nome a certi comportamenti per sottolinearne la natura sistemica non è colpa dell’inglese, ma di come vengono prese in considerazione da noi le questioni di genere. Se vengono prese.
Prendi il “catcalling” (letteralmente: “richiamo del gatto”) che indica un preciso fenomeno:
di cui sono bersaglio soprattutto le donne - certo, ci sono eccezioni, che si chiamano appunto “eccezioni”;
esercitato soprattutto da uomini - certo, ci sono eccezioni…;
consistente nel produrre molestie verbali o sonore (fischi, versi animali, colpi di clacson) in uno spazio pubblico;
connesso al genere, difatti è esercitato da uno o più uomini al passaggio di una o più donne. Il catcalling è disincentivato in presenza di un gruppo misto o di una coppia eterosessuale;
il cui effetto è rimarcare la gerarchia di potere e i ruoli stereotipati di genere (donna = oggetto subalterno al piacere maschile). L’effetto è indipendente dalle intenzioni di chi lo agisce o dal significato letterale delle parole usate, che possono essere fraintese come complimenti.
che può comportare un’escalation della violenza, sia che la reazione non rispetti le aspettative, sia che le rispetti, sia che non ci sia reazione.
La sua trasposizione in italiano è “pappagallismo”, che anche se rimane nell’ambito zoologico a mio parere manca di precisione, tanto che il primo significato che dà Treccani è:
“Tendenza, abitudine a ripetere meccanicamente, e senza intelligenza, al modo dei pappagalli, ciò che si è letto o udito, o anche a imitare pedissequamente atteggiamenti, comportamenti altrui”
e solo in secondo luogo: “Comportamento da «pappagalli della strada», proprio cioè di chi, in modo insistente e grossolano, importuna le donne per la via”.
Sempre Treccani registrava “catcalling” tra i neologismi del 2021, l’Accademia della Crusca indica il suo periodo di affermazione poco prima, nel 2020, specificando che in inglese la parola è attestata col significato attuale dal 1956.
Siamo in ritardo di circa 65 anni a livello linguistico.
A livello pratico, invece, il nostro Paese resta perfettamente in linea col resto del mondo, come dimostrano alcune vecchie pubblicità. Ho trovato la prima per puro caso, in un mercatino di libri usati a Bologna lo scorso weekend.
Nella seconda mi ci sono imbattuta grazie a questo post LinkedIn di Stefano Lombardini. Si tratta di un soggetto della campagna “Così fan tutti”, uscita tra gli anni ‘70 e ‘80 per il digestivo Jägermeister.
L’ultima è la più recente, risale al 2017 e si chiama “Un fischio d’ammirazione”. Quattro anni dopo in Italia sarebbe entrato in circolo il nostro “neologismo”.
Nel 2015 l’associazione Hollaback, insieme alla Cornell University, ha realizzato uno studio sul fenomeno delle molestie avvenute su strada. Dalla survey, distribuita in 22 Paesi tra cui l’Italia, è emerso che:
l’84% delle donne ha subito molestie mentre era per strada prima dei 17 anni;
l’82% ha preso un percorso diverso per tornare a casa o raggiungere la propria destinazione;
il 71% ha dichiarato di essere stata seguita.
Se non nominiamo le molestie, non esiste nemmeno il loro reato.
In Italia il nostro Codice non prevede nulla contro il catcalling, al massimo si può ricorrere al più generico “molestia o disturbo della persona”, andando però così a perdere il fatto che è un fenomeno sistemico legato al genere che si può non solo punire, ma anche prevenire, facendo una corretta informazione.
“Una patologia del conservatorismo è che "una volta le cose erano più semplici". No, tu una volta eri un bambino o una bambina. I tuoi genitori ti hanno protetto dalla complessità della vita. Le cose sono complesse perché sei una persona adulta ora. Il conservatorismo è il desiderio di restare infante.”
Cory Doctorow (scoperto grazie al canale Telegram di
)
Le segnalazioni di questa settimana:
Uno studio della Brigham Young University rivela dove guardano le donne e gli uomini quando camminano per strada di notte. “Le donne si sono concentrate maggiormente su zone periferiche e potenzialmente pericolose, mentre gli uomini hanno guardato principalmente i punti focali, come sentieri o oggetti fissi” riporta AllFem.
“Voi con queste gonnelline mi provocate” è l’inchiesta del collettivo Espulse insieme a IrpiMedia che indaga le molestie sessuali e gli abusi di potere nei master di giornalismo riconosciuti dall’Ordine.
[Una chiusura in positivo, perché ce n’è bisogno.]
Su TikTok e Instagram è stato definito da più utenti come uno dei migliori baci visti in una serie: è quello di “Nobody wants this”.
Per me, la piccola rivoluzione di questa scena è che non si tratta dell’ennesimo bacio “rubato”, come se il romanticismo risiedesse nel cogliere di sorpresa, ma si prende tutto il suo tempo per annunciarsi. Il tempo del consenso.
Ci sono altre accortezze nella serie che mostrano per la prima volta una relazione sana, dove la gelosia viene affrontata in maniera adulta e tra i due protagonisti non ci sono giochetti di potere. Forse il finale… Non voglio spoilerare, magari ne parliamo in privato.
Alla prossima,
Flavia
Io solo di recente, dopo anni e anni di tentativi, riesco a non sentirmi oppressa da quelle parole... ma penso a quante altre come me hanno il privilegio di fare terapia, coaching e molto altro... e in ogni caso mi rimane la rabbia. Prima invece mi vergognavo anche, come se fosse colpa mia.
"L'84% di donne ha subito molestie per strada prima dei 17 anni" si scrive donne ma si legge bambine: e mi sembra che questo dato venga generalmente poco sottolineato proprio per minimizzare la differenza di età e potere tra molestata e molestatore; per difendere la retorica del "complimento" che fa tanto ragazzetto stordito dall'eterno femminino va ignorato il cinquantenne che spappagalla le studentesse delle medie