E quindi, terrò un laboratorio sulla comunicazione inclusiva al TEDx Verona insieme a Vera Gheno e Giulia Tosato.
A meno di futuri cambi d’idea, penso comincerò la mia parte usando il Pisolone come metafora del privilegio.
Questo a-tratti-inquietante sacco a pelo, che il marketing ha trasformato nell’oggetto dei desideri di intere generazioni di bambine e bambini alla fine degli anni ‘80
rappresentava il budget annuale di tutti i regali che molti di noi potevano ricevere
prezzo a parte, sembrava comunque introvabile nei negozi di provincia, obbligando i genitori ad accampare scuse pur di non ammettere che persino Babbo Natale (o, nel mio caso, Santa Lucia) ha dei limiti.
Da qui il discorso del Lab prenderà una piega diversa, ma che dici, ti sembra un buon inizio?
Nell’attesa di scoprire il risultato del sondaggio, ho provato a verificare che ChatGPT non avesse un’idea migliore a riguardo.
Resto persuasa che la nostalgia legata alla promessa di felicità che dava il Pisolone sia migliore di questa wikipediata.
SEGNALI DEL MIO PRIVILEGIO EMERSI QUESTA SETTIMANA
Mi lamento quasi sempre dei miei capelli, ma non posso certo dire che sono stata discriminata per questi, a differenza delle donne nere che hanno più del doppio di possibilità di essere percepite come poco professionali. A dircelo è Dove che, insieme a LinkedIn, ha lanciato il CROWN Act.
Ringrazio Valentina Falcinelli per avermi fatto scoprire questo progetto.
“Alcuni pensano che gli studi universitari agiscano da livella, smussando le disparità in favore dell’uguaglianza. Invece l’amara verità è che gli effetti di un background svantaggiato possono influenzarvi per tutta la vita, a volte determinando quali lavori sarete propensi a scegliere o facendovi dubitare di potervi permettere una carriera da creativi.”
Tratto da “Extra bold - Una guida femminista inclusiva antirazzista non binaria per graphic designer”, regalo di Ella Marciello.
“L’idea di fondo, ancora oggi radicata, è che chi lascia il proprio paese sia disposta ad accettare qualsiasi tipo di mansione o, nel caso di alcune nazionalità in particolare, che sia destinata inevitabilmente ai lavori di cura.”
Tratto da “Lavoro e stereotipi: per le donne straniere è doppia penalizzazione”
Grazie a una targettizzazione mirata di Meta, sono incappata su un video di Rai Accessibilità – curiosamente, presente solo su Facebook. Ho scoperto così com’è stato Sanremo dal punto di vista di chi usa la LIS.
Concludo la newsletter come l’ho iniziata: con un riferimento agli anni ’80.
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