In merito al fatto che la moda propone un solo tipo di estetica maschile che non rispecchia le realtà (ad esempio assenza di modelli in carne e ossa e di manichini di sesso maschile "curvy"), bisogna anche ricordare che, malgrado ciò, gli uomini sembrano maggiormente immuni a questo tipo di pressione psicologica. Anzi, in generale gli uomini percepiscono meno grave un eventuale eccesso di peso, segno che - seppur oggi meno di ieri - questo tipo di pubblicità li induce a un confronto meno di quanto accadrebbe se oggetto e soggetto fossero di genere femminile.
Perché un ragazzo di sente meno inadeguato nel guardare un modello dal fisico scultoreo di quanto potrebbe esserlo una ragazza? Perché inevitabilmente l'accettazione nella società per loro passa attraverso coordinate differenti. Il fatto che quell'uomo pubblicizzi un brand in mutande non lo rende automaticamente "debole" secondo le aspettative della società. Lo sarebbe se, anziché un paio di mutande, pubblicizzasse uno spazzolone per i pavimenti, probabilmente, dato che il lavoro di cura domestica è ancora per lo più prerogativa femminile.
Hai ragione, non avevo pensato al fatto che esistessero “altre dimensioni” di affermazione per un uomo, che non passano necessariamente per l’aspetto estetico.
Il celebre caso della moglie di Will Smith ne è un'altro esempio: se Claudio Bisio dovesse schiaffeggiare tutti quelli che hanno fatto battute sui suoi capelli...
Gli spot di moda con modelli strafighi in mutande hanno come target le donne, che sono tutt'altro che immuni a questo genere di "seduzione". Questo particolare noto (lo hanno spiegato in più occasioni diversi professionisti della comunicazione) viene sempre dimenticato.
E più in generale il tema del "target": la comunicazione è SEMPRE progettata per toccare certe corde di qualcuno. Immaginare una comunicazione completamente neutra, che sia rivolta a "tutti" indistintamente, comporta però la negazione di quella diversità che si vorrebbe tutelare.
Temo che "sessismo", "oggettivazione" ecc non siano più "lenti da vista", che permettono di ampliare lo sguardo, ma "filtri", che isolano un particolare mettendolo al centro le immagini.
Penso che si stia dando troppo peso alla comunicazione, legittimando l'idea che ognuno di noi sia in totale balia della comunicazione, e che quindi spetti ai media "proteggerci" eliminando le comunicazioni "manipolatorie", perché le parole "sono come coltellate" ecc ecc. Però tutte le comunicazioni lo sono, tutte hanno uno scopo, e forse il lavoro più importante da fare è quello su di sé, con l'obiettivo di dotarsi di strumenti cognitivi per non sentirci esclusi da comunicazioni non rivolte a noi, e non affidare ad esse la nostra percezione di sé.
Ciao Flavia le domande sono giuste ma senza sensi di colpa ! Calvin Klein ha fatto della sessualizzazione dei corpi il suo marchio di fabbrica da oltre 20 anni e senza distinzioni di genere ( almeno quello!) .
Si riuscirà mai ad essere completamente e sempre inclusivi o dobbiamo ammettere che non saremo mai perfetti? Le pubblicità, almeno quelle che si basano sui piani alti di Maslow ci toccano sull'essere (come il ragazzo della pubblicità) e sul desiderio di avere più (di chi vorrebbe cenare assieme al ragazzo e non col fidanzato con la pancetta).
Ne parlavo oggi in ufficio con le colleghe, per il maschio non c'è ancora un immaginario collettivo positivo e attrattivo che non sia connotato dallo "sciupafemminismo". Un ragazzo ha determinati modelli, al mio tempo erano i calciatori: popolarità, soldi e muscoli (in quest'ordine!). Adesso sono questi e i trapper (penso, non lo so, non sono giovane). L'immaginario ha un peso grave sul reale.
La Bellezza di un corpo trascende il corpo stesso; per cui che senso ha parlare di maschilismo e femminismo in ogni contesto in cui esso viene mostrato? Per secoli il corpo umano - sia maschile che femminile - è stato rappresentato nudo in ambito artistico...perché oggi non può più essere mostrato?
In merito al fatto che la moda propone un solo tipo di estetica maschile che non rispecchia le realtà (ad esempio assenza di modelli in carne e ossa e di manichini di sesso maschile "curvy"), bisogna anche ricordare che, malgrado ciò, gli uomini sembrano maggiormente immuni a questo tipo di pressione psicologica. Anzi, in generale gli uomini percepiscono meno grave un eventuale eccesso di peso, segno che - seppur oggi meno di ieri - questo tipo di pubblicità li induce a un confronto meno di quanto accadrebbe se oggetto e soggetto fossero di genere femminile.
Perché un ragazzo di sente meno inadeguato nel guardare un modello dal fisico scultoreo di quanto potrebbe esserlo una ragazza? Perché inevitabilmente l'accettazione nella società per loro passa attraverso coordinate differenti. Il fatto che quell'uomo pubblicizzi un brand in mutande non lo rende automaticamente "debole" secondo le aspettative della società. Lo sarebbe se, anziché un paio di mutande, pubblicizzasse uno spazzolone per i pavimenti, probabilmente, dato che il lavoro di cura domestica è ancora per lo più prerogativa femminile.
Ah, comunque, bel pezzo. Ti leggo sempre con piacere.
Hai ragione, non avevo pensato al fatto che esistessero “altre dimensioni” di affermazione per un uomo, che non passano necessariamente per l’aspetto estetico.
Il celebre caso della moglie di Will Smith ne è un'altro esempio: se Claudio Bisio dovesse schiaffeggiare tutti quelli che hanno fatto battute sui suoi capelli...
Gli spot di moda con modelli strafighi in mutande hanno come target le donne, che sono tutt'altro che immuni a questo genere di "seduzione". Questo particolare noto (lo hanno spiegato in più occasioni diversi professionisti della comunicazione) viene sempre dimenticato.
E più in generale il tema del "target": la comunicazione è SEMPRE progettata per toccare certe corde di qualcuno. Immaginare una comunicazione completamente neutra, che sia rivolta a "tutti" indistintamente, comporta però la negazione di quella diversità che si vorrebbe tutelare.
Temo che "sessismo", "oggettivazione" ecc non siano più "lenti da vista", che permettono di ampliare lo sguardo, ma "filtri", che isolano un particolare mettendolo al centro le immagini.
Penso che si stia dando troppo peso alla comunicazione, legittimando l'idea che ognuno di noi sia in totale balia della comunicazione, e che quindi spetti ai media "proteggerci" eliminando le comunicazioni "manipolatorie", perché le parole "sono come coltellate" ecc ecc. Però tutte le comunicazioni lo sono, tutte hanno uno scopo, e forse il lavoro più importante da fare è quello su di sé, con l'obiettivo di dotarsi di strumenti cognitivi per non sentirci esclusi da comunicazioni non rivolte a noi, e non affidare ad esse la nostra percezione di sé.
Manichini con veri corpi di donne, li ho visti per la prima volta nella vetrina di un negozio di sport nel centro di Londra, agosto 2023. Era ora!!
E per quanto riguarda manichini che riproducevano le fattezze maschili?
Io li ho visti solo su Internet o nei negozi di abbigliamento dichiaratamente plus size
Grazie Irene! La svolta sarà vederli in tutti i negozi.
Speriamo! Devo dire anche che apprezzo quei negozi senza manichini o con manichini “astratti”!
Bellissima, come al solito!
Diciamo che le immagini contribuiscono a questa bellezza… 🤣
Ciao Flavia le domande sono giuste ma senza sensi di colpa ! Calvin Klein ha fatto della sessualizzazione dei corpi il suo marchio di fabbrica da oltre 20 anni e senza distinzioni di genere ( almeno quello!) .
Si riuscirà mai ad essere completamente e sempre inclusivi o dobbiamo ammettere che non saremo mai perfetti? Le pubblicità, almeno quelle che si basano sui piani alti di Maslow ci toccano sull'essere (come il ragazzo della pubblicità) e sul desiderio di avere più (di chi vorrebbe cenare assieme al ragazzo e non col fidanzato con la pancetta).
spero di vederti il 23! Cosi ne parliamo anche a voce, tema sempre attuale ma forse a volt è un "anche meno" :)
Ne parlavo oggi in ufficio con le colleghe, per il maschio non c'è ancora un immaginario collettivo positivo e attrattivo che non sia connotato dallo "sciupafemminismo". Un ragazzo ha determinati modelli, al mio tempo erano i calciatori: popolarità, soldi e muscoli (in quest'ordine!). Adesso sono questi e i trapper (penso, non lo so, non sono giovane). L'immaginario ha un peso grave sul reale.
La Bellezza di un corpo trascende il corpo stesso; per cui che senso ha parlare di maschilismo e femminismo in ogni contesto in cui esso viene mostrato? Per secoli il corpo umano - sia maschile che femminile - è stato rappresentato nudo in ambito artistico...perché oggi non può più essere mostrato?
C’è una differenza però tra il nudo artistico e il nudo a scopo commerciale, no?